Svolta storica per Chiara Ferragni: il ribaltone che cambia il suo futuro anche in relazione alla gestione dei suoi business.
Cambia tutto per Chiara Ferragni. L’imprenditrice digitale non sarà più al comando di Fenice, la società chiave del gruppo che porta il suo nome. A rivelare il clamoroso ribaltone che riguarda la donna è il Corriere della Sera che ha anticipato i temi della riunione convocata per lunedì prossimo con all’ordine del giorno la modifica dell’organo amministrativo.
Chiara Ferragni, ribaltone ai vertici di Fenice
Secondo quanto si apprende dal Corriere della Sera, Claudio Calabi prenderà le redini di Fenice, società chiave del gruppo Ferragni. Il manager, che vanta una notevole esperienza di ristrutturazioni e rilanci aziendali, sarà nominato amministratore unico con l’obiettivo di “rimettere in carreggiata l’azienda proprietaria dei marchi Chiara Ferragni, trovare un’intesa con i soci terzi e dare una prospettiva al business dopo l’ondata travolgente del caso Balocco”.
In questo senso, il quotidiano ha sottolineato come un’assemblea di Fenice sia stata convocata per la giornata lunedì prossimo con all’ordine del giorno “la modifica dell’organo amministrativo. Lasceranno la gestione sia Ferragni, amministratore delegato, che Paolo Barletta, presidente, unici due amministratori, e l’assemblea ufficializzerà l’incarico con pieni poteri a Calabi”.
Il motivo del cambio e la mission di Calabi
Secondo il Corriere, il cambio al vertice di Fenice vedrà Calabi avere una mission precisa. Sarà suo compito quello di “fare una radiografia della società, conto economico e struttura di costi, probabilmente eccessivi rispetto al ridimensionato business attuale. Alla fine presenterà un nuovo piano destinato a segnare la discontinuità”.
Sicuramente, il primo nodo che Calabi dovrà affrontare sarà il bilancio 2023 che ha creato una frattura tra i soci. Possibile che l’uomo riesca a far riaprire il dialogo con Pasquale Morgese, l’imprenditore azionista al 27,5% di Fenice, da mesi in pressing, anche legale, sui vertici della società.
Il quotidiano ha ribadito l’importanza di Fenice per il gruppo Ferragni visto che a essa fanno capo i marchi, motore dei ricavi. In questo senso, però, restano ancora dei punti oscuri. Il Corriere, infatti, ha sottolineato come “di questa azienda non si conosce l’andamento economico da quasi due anni. Il bilancio 2023 infatti non è stato ancora approvato e gli ultimi dati noti si fermano al 31 dicembre 2022 (15,6 milioni di fatturato con 3,4 milioni di utile)”.
Quello che pare essere sicuro, ad ogni modo, è lasceranno la gestione sia la Ferragni, amministratore delegato, che Paolo Barletta, presidente, ovvero gli unici due amministratori.